Premiata al PCR London Valves una nuova tecnica cardiochirurgica utilizzata a Maria Cecilia Hospital
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Premiata al PCR London Valves una nuova tecnica cardiochirurgica utilizzata a Maria Cecilia Hospital

Presentato dal dottor Roberto Nerla, Specialista in Cardiologia Interventistica, durante il PCR London Valves, appuntamento annuale organizzato dalla più importante Società di Emodinamica, l’EAPCI (branca interventistica della Società Europea di Cardiologia), un innovativo intervento salvavita eseguito per la prima volta dall'equipe di cardiochirurgi di Maria Cecilia Hospital si è aggiudicata il prestigioso premio.

La tecnica denominata Chimney technique (letteralmente "camino") è stata utilizata per riaprire la coronaria sinistra di un paziente di 76 anni sottoposto a procedura percutanea - metodica non chirurgica mininvasiva che sfrutta le naturali vie d’accesso offerte da vene e arterie - con impianto di protesi aortica TAVI-Valve in Valve su una precedente valvola biologica deteriorata.
 
“Il nostro caso – spiega Nerla – è stato selezionato e premiato tra i 5 più complessi al mondo (un migliaio quelli ammessi, ndr), e non era mai stato descritto finora in letteratura. Il paziente sottoposto all'intervento presentava una complicanza abbastanza frequente e tipica nei soggetti trattati con TAVI-Valve in Valve. Quando si va a posizionare la nuova protesi valvolare è possibile che i lembi della precedente valvola chirurgica biologica - lasciata all’interno ma non più funzionante - occludano le coronarie, impedendo al sangue di trasportare ossigeno al muscolo cardiaco: con conseguenze anche drammatiche quali l’arresto cardiaco”.

“L’esperienza dell'équipe con le Valve in Valve - sottolinea il cardiologo - ha consentito agli specialisti che hanno eseguito l’intervento, il dottor Fausto Castriota e il dottor Alberto Cremonesi, di risolvere con successo l’occlusione: inserendo 2 stent, nonostante la concomitanza delle due protesi valvolari, dall’imbocco dell’aorta all’origine della coronaria sinistra, è stato ripristinato il flusso sanguigno all’interno del vaso e di conseguenza la buona ossigenazione miocardica.

Questa tecnica, definita “Chimney”, è solitamente impiegata a livello addominale nel salvataggio delle arterie renali allorché si faccia ricorso ad un’endoprotesi e si è rivelata utile in questo caso estremo. Il paziente si è ripreso rapidamente e a distanza di tempo sia gli stent (inseriti l’uno dentro l’altro per aumentarne la resistenza allo stress meccanico) che la nuova valvola, risultano efficienti ed integri”.
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