Il soffio al cuore negli adulti e nei bambini
Patologie

Il soffio al cuore negli adulti e nei bambini

Il flusso del sangue attraverso le strutture del cuore, le arterie e le vene, normalmente è silenzioso, ma quando è particolarmente turbolento o veloce può essere sentito come un fruscio; questo particolare rumore che l’orecchio del dottore percepisce si chiama soffio. E’ uno dei segni più comuni che il cuore “invia” al medico che lo identifica mediante lo stetoscopio.
Da cosa è dovuto il soffio al cuore? Secondo quanto ci riferisce il dott. Vladimir Guluta, cardiologo di Maria Cecilia Hospital di Cotignola (RA), ospedale di Alta Specialità di GVM Care & Research, vi possono essere varie ragioni.
 
Le principali si riferiscono alle patologie cardiache congenite, come l’anomala comunicazione tra le camere cardiache (pervietà del setto interatriale o intraventricolare) oppure un malfunzionamento delle valvole cardiache, che possono considerarsi “porte” che si aprono e si chiudono in determinati momenti della contrazione del cuore per far scorrere il sangue in una sola direzione. Si tratta di problemi valvolari, conosciuti anche col nome di valvulopatie, in cui si può verificare un’apertura ridotta della valvola (stenosi aortica, stenosi polmonare), una chiusura imperfetta (insufficienza mitralica, insufficienza aortica, insufficienza tricuspidale) oppure una combinazione di entrambi i disturbi. I malfunzionamenti delle valvole cardiache possono essere anche secondarie a patologie cardiache non congenite. In questo caso parliamo di patologie cardiache acquisite. La maggior parte delle malattie di questo tipo sono di natura reumatica, ischemica o degenerativa e si riscontrano soprattutto negli adulti.
 
Un soffio cardiaco, continua il dott. Guluta, può inoltre essere originato da patologie estranee al cuore.  Fenomeni come l’ipertiroidismo (eccessivo funzionamento della ghiandola tiroidea), un’anemia di grave entità o la febbre alta “spingono” il cuore a lavorare di più, aumentano sia il flusso di sangue che circola nel suo interno che la frequenza cardiaca stessa. Sarà possibile correggere questi disturbi intervenendo sulla disfunzione tiroidea, sullo stato anemico o la febbre mediante terapie specifiche e il soffio, come per miracolo … scomparirà.
 
Discorso a parte va riservato per il soffio al cuore identificato nei neonati o nei bimbini piccoli. Questi pazienti hanno un torace di dimensioni ridotte, con pareti sottili e il cuore è più prossimo allo stetoscopio del medico. In più, il loro sangue scorre più velocemente rispetto agli adulti: se in questi ultimi la frequenza cardiaca è di circa 60-80 battiti al minuto, nei bimbi normalmente raggiunge i 120-140 e anche di più. Ecco perché in questo gruppo di pazienti risulta più probabile auscultare un soffio cardiaco. Si tratta di fenomeni definiti “innocenti” o “funzionali” dato che con la crescita del bimbo queste disfunzioni scompaiono e il soffio non viene più percepito. Spesso un bimbo con il soffio al cuore rappresenta una fonte di preoccupazione per i familiari. Non c’è motivo di allarmarsi prima del tempo, prima di determinare il carattere organico o funzionale di questo particolare rumore. A questo punto, una visita cardiologica specialistica è in grado di accertare la natura del soffio.
 
Qualora fosse necessario approfondire ulteriormente il quadro clinico abbiamo a nostra disposizione indagini diagnostiche strumentali come Elettrocardiogramma (o ECG), Ecocardiogramma, TAC (o TC) e Risonanza Magnetica (o RM).
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